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Pirati!

In questo clima isterico di cospirazionismo mi viene naturale parlare del mio libercolo “Mobile Suit 500“.

Che trovate solo su Amazon in formato cartaceo e digitale (Kindle)

https://www.amazon.it/Mobile-suit-500-Lesperimento-cryx/dp/1976735734/

In tempi non sospetti feci una storia umoristica sull’argomento con finale a sorpresa che può essere riassunta nella frase del frontespizio “Allora è tutto falso ma, al tempo stesso, tutto vero!“. Tutto pensato in tempi non sospetti: realizzato nel 2016 e stampato nel 2017. Diciamo che cascherebbe a fagiolo con la situazione attuale.

Ma voglio parlare di questo libro anche e soprattutto perché oggi ho scoperto che è stato piratato. Oggi l’ho trovato in uno di quei circuiti del dark web in cui si possono trovare libri, canzoni, film e quant’altro, tutto rigorosamente rubato.

Ovviamente non vi dirò dove trovarlo. Non so se essere orgoglioso o affranto. Tutto sommato se qualcuno si è dato pena di piratarlo dovrei esserne felice, no? Anche se ha fatto un lavoraccio tagliando una banda in ogni tavola. Vabbè, dai, posso vantare il mio primo tentativo di pirateria! Evviva!

Hang Loose

Social free

L’esperienza del fumetto “La teoria del divano” è stata importante perché mi ha permesso di capire come lavorare social-free. Un fumetto fatto da capo ai piedi senza mai postare nulla del suo contenuto, senza alcun feedback sui social. Molto rilassante, devo dire.

Il libro è uscito per Lucca Comics 2019 dove ha riscontrato “un certo interesse” (nei limiti della dimensione mia e dell’editore Sbam!). A oggi non ho altre notizie sulla sua penetrazione del mercato, anche perché questo 2020 è stato ed è un anno molto strano.

La forzata clausura di mesi non ha portato una crescita della mia produzione. E dire che di cose, fumettisticamente parlando, ne avrei avute da fare: col buon Filippo Pieri stiamo lavorando al seguito di “Viviane l’infermiera“, sempre edito da Sbam! ed ho allo studio un progetto top secret.

In entrambi i casi, nonostante la produttività sia stata quasi azzerata durante il confinamento – per uno stato mentale non consono alla spensieratezza con cui disegno – i lavori sono andati avanti, anch’essi in modalità social-free. Infatti questo blog è stato piuttosto stitico negli ultimi tempi, come pure le mie pagine social.

Sarà che mi sono un po’ rotto i coglioni di questo meccanismo perverso secondo il quale se non posti non esisti e se non paghi con i tuoi post ci puoi pulire la gabbia dei pappagallini. Internet è stato un formidabile strumento democratico, dove tutti potevano avere le stesse possibilità o visibilità, ma è durato poco. Dopo che ci siamo (auto) consegnati ai social, è andato tutto a farsi friggere.

Però ho deciso di fregarmene e di continuare a “lavorare” in modalità social-free, cercando di spostare l’attenzione sul piacere di realizzare cose, magari imparando nuovi metodi di lavoro, piuttosto che sul feedback della ggente o, peggio, sulle vendite. Il rischio è che nessuno leggerà più i miei fumetti, ma i pochi che li leggeranno saranno consapevoli del fatto che li ho fatti con tanto ammore!

Hang loose

Blender + Clip Studio Paint #2

Secondo post “tecnico” sull’utilizzo del 3D in Clip Studio Paint. Nel precedente post tentavo di utlizzare blender per modellare un character poseable da utilizzare dentro Clip Studio Paint (CSP). Mi serviva per un fumettazzo in lavorazione. Nello stesso deve comparire anche un personaggio corpulento, una massa di muscoli un po’ cartoon insomma. Non avrei bisogno di un modello 3D per disegnarlo. Dovessi avere bisogno di un modello 3D posso prendere quelli di CSP senza perdere tempo. Questo, ad esempio, è un modello liberamente scaricabile dal sito Assets di CSP, posizionabile etc etc:

Ma così che gusto c’è? Bene, allora ecco che mi sono messo in testa di realizzarlo in Blender per poi tiralo dentro in CSP. La cosa che ho fatto sostanzialmente nel post precedente nel quale costruivo una mesh (oggetto 3D) e un’armatura per il posizionamento. CSP consente di posizionarlo ma… c’è un ma… nel caso dei character nativi in CSP, viene usata un’armatura standard, che consente di avere delle facilitazioni nel posizionamento, compresa la possibilità di usare delle pose pre-salvate e un algoritmo in release beta che tenta di capire la pose da una foto. Se il tuo modello 3D “armato” matcha tale armatura, tutte le facilitazioni di posizionamento sono applicabili anche al tuo modello! Nel mi post precedente non avevo raggiunto tale obbiettivo. Il posizionamento era brutale e senza la possibilità di posizionare semplicemente le mani (infatti le avevo lasciate non scolpite).

Dunque: per modellare il mio nuovo character sono partito da questo bruttissimo sketch – è un test, mi servivaandare veloce e capire cosa andava fatto:

Modellando sempre con i “cubes”, molto velocemente, ho ottenuto questo nerboruto omino:

L’ho volutamente messo in T-POSE con i palmi delle mani rivolte verso il basso. Perché? Perché l’armatura di CSP assomiglia terribilmente all’armatura automatica di Mixamo! Dunque perché non usare Mixamo (che è gratuito per quanto riguarda la creazione automatica dell’armatura) per armare il mio character? E Mixamo preferisce avere i modelli da armare in tale posa, funziona meglio e poi è la posizione che preferisce CSP – lo vedrete a breve.

Dunque va caricato il modello in Mixamo:

Una volta comparso possiamo dare le indicazioni che servono a Mixamo per armare il modello:

Credo non ci sia nulla da dire. Basta posizionare col mouse i punti base del character: mento, polsi, gomiti, ginocchia e bacino. Fatto ciò, dopo una manciata di secondi ecco il nostro character posizionabile e animabile, comprensivo di armatura! Lo scarichiamo, in formato .fbx.

Ma non basta! Perché CSP vuole l’armatura proprio a modo suo e, per questo, ha rilasciato gratuitamente un tool che si chiama Clip Studio Modeler, che consente di fare il famoso match. Così (ingrandire per vedere i dettagli):

Con un processo molto semplice e guidato si indicano a Modeler le corrispondenze dei bones dell’armatura che, essendo simile a quella di CSP, viene agganciata in modo quasi perfetto. Si può aggiungere poi il nuovo materiale direttamente dentro CSP che può essere usato poi come un normale puppet 3D:

Considerazioni finali:

  • nel modello esportato da blender c’è un problema con le normali di un braccio che in CSP risulta nero. Problema facilmente risolubile aggiustando le normali e ripetendo il processo;
  • l’esperienza è servita per capire come dev’essere fatta l’armatura per matchare con quella di CSP. Purtroppo non c’è documentazione a riguardo, bisogna andare un po’ a naso;
  • il prossimo passo sarà modellare meglio il mio character, ovviamente;
  • il passo successivo costruire un’armatura CSP-like a mano – senza passare da Mixamo – in modo da muovere correttamente la mesh.

Hang loose!

WindNews fa 30 anni

WindNews, storica rivista sul windsurf del nostro paese compie 30 anni e li festeggia col nuovo numero in edicola:

Cosa c’entro io? C’entro, c’entro perché WindNews è stato il primo a pubblicare i miei fumetti. Sabatelli Editore è stato il mio primo e indimenticato editore. Fabio, detto “smink“, boss della rivista, è stata una persona di rara correttezza e onestà e, assieme alla redazione tutta di WindNews, resterà sempre nel mio cuor.

Ma bando alle smancerie! Dopo aver visto le mie prime timide cose pubblicate su una newsletter (I.S.W.), smink mi propone il paginone centrale di WindNews, così d’emblée, era il gennaio 2005:

e il primo fumetto su quello storico – per me – numero, mi valse pure una mezza pagina sul Secolo XIX:

Nacque una collaborazione di circa 2 anni che mi permise di farmi conoscere, seppure nel ristretto mondo del windsurf nostrano, e di emulare il mio maestro indiscusso Massimo Chiodelli, in arte CHIOD, senza mai raggiungerne le vette. Egli aveva allietato per anni i surfisti italici con i suoi straordinari fumetti su altre riviste del settore, me compreso.

Dopo innumerevoli vignette e fumettazzi sul paginone centrale di WindNews ebbi l’onore e il piacere di illustrare il primo libro di Gianpaolo Cammarota – storico inviato dalle Hawaii della rivista:

In quel breve periodo ebbi anche l’emozione di essere riconosciuto sulle spiagge, quelle poche volte che riuscivo ad andarci, come un vero e proprio V.I.P.! Poi, un evento di cui non voglio parlare perché troppo privato, mi costrinse ad allontanarmi repentinamente dal surf e da WindNews per diversi anni.

Non tornai più a collaborare con WindNews. Come tutte le cose belle finite male – in questo caso per colpa del destino – preferisco tenerne lucido ricordo come una delle più divertenti e soddisfacenti avventure della mia vita fumettistica.

Hang loose WindNews! Grazie di tutto!

cryx al lavoro

Alla fine mi sono deciso pure io a fare la registrazione della realizzazione di una tavola intera. In questo video sono concentrati in poco meno di 4 minuti, circa 3 ore di lavoro.

Ho voluto registrare ogni fase della realizzazione della tavola, completamente in digitale, comprese incertezze ed errori. Dovendo concentrare in pochi minuto tutto il lavoro, ho dovuto velocizzare le varie fasi fino a 50 volte la velocità originale. Ho tagliato tutte quella parti in cui aggiusto i livelli e le cartelle che li contengono oppure dove girello indeciso tra gli strumenti di Clip Studio.

The Flippies è una striscia che si basa su gabbia fissa di 4 vignette di cui, la prima, leggermente ridotta per far spazio al titolo/logo; pochi personaggi fortemente caratterizzati che si muovono negli stessi ambienti in stile sit-com. Lo stile dev’essere fresco e immediato, senza troppi fronzoli e, spesso, mi ritrovo a riutilizzare schizzi, personaggi e sfondi.

In questo video si vedono le tre fasi di lavoro: sketch, inchiostrazione e colorazione che si mescolano tra loro in uno schema non fisso. L’unica parte del lavoro non presente è quella relativa allo studio della sceneggiatura, scritta dal buon Filippo Pieri: ovvero quando visualizzo, nella mia testa, le varie vignette della tavola. E’ in quella fase che decido, ad esempio, quanti e quali sfondi sono necessari – in questo caso due di cui uno realizzato ad hoc e l’altro recuperato da un’altra tavola – la posizione dei personaggi, il loro senso di ingresso e uscita etc etc. Salvo poi avere dei ripensamenti e cambiare in corso d’opera.

Superata la fase di studio, di base comincio con lo sketch generale della tavola per capirne gli ingombri e il ritmo. Di solito faccio due sketch: uno approssimativo che serve solo per gli ingombri e i volumi e il successivo per dettagliare. Poi passo a inchiostrare e colorare. Tendo a tenere i livelli ben separati (sfondi e personaggi) per poter intervenire nel loro posizionamento anche in un secondo momento. Alla fine aggiungo il lettering,

Per la striscia The Flippies, per la prima volta, ho usato una scheda personaggi in cui i protagonisti principali sono disegnati in alcune pose guida con tutti i colori in bella evidenza. Di solito sono molto più cialtrone e uso vecchie tavole come modello. La scheda la si vede comparire spesso nell’angolo in alto a sinistra. Devo riconoscere che un metodo di lavoro molto efficiente che cercherò di utilizzare il più possibile d’ora in avanti.

Hang loose!