Archivi tag: fumetto

Pirati!

In questo clima isterico di cospirazionismo mi viene naturale parlare del mio libercolo “Mobile Suit 500“.

Che trovate solo su Amazon in formato cartaceo e digitale (Kindle)

https://www.amazon.it/Mobile-suit-500-Lesperimento-cryx/dp/1976735734/

In tempi non sospetti feci una storia umoristica sull’argomento con finale a sorpresa che può essere riassunta nella frase del frontespizio “Allora è tutto falso ma, al tempo stesso, tutto vero!“. Tutto pensato in tempi non sospetti: realizzato nel 2016 e stampato nel 2017. Diciamo che cascherebbe a fagiolo con la situazione attuale.

Ma voglio parlare di questo libro anche e soprattutto perché oggi ho scoperto che è stato piratato. Oggi l’ho trovato in uno di quei circuiti del dark web in cui si possono trovare libri, canzoni, film e quant’altro, tutto rigorosamente rubato.

Ovviamente non vi dirò dove trovarlo. Non so se essere orgoglioso o affranto. Tutto sommato se qualcuno si è dato pena di piratarlo dovrei esserne felice, no? Anche se ha fatto un lavoraccio tagliando una banda in ogni tavola. Vabbè, dai, posso vantare il mio primo tentativo di pirateria! Evviva!

Hang Loose

Fumetti per il confinamento

Sulla scia di numerosissimi autori che hanno condiviso liberamente alcuni loro libri in questa delicata fase della nostra vita, ho deciso anch’io, nel mio piccolo, di condividere un mio primo fumetto, sul quale non ho blocchi da parte di editori. Se questa iniziativa avrà successo, ne ho pronto un altro.

Sperando che possa contribuire a strapparvi un sorriso, ecco a voi “Mobile Suit 500 – L’esperimento“, un surreale delirio fantastico e fantasioso di alieni e robottoni. Dentro c’è un po’ tutto quello che ha ispirato la mia fantasia adolescenziale. Enjoy!

Naturalmente potete leggerlo anche fuori da questa pagina, sul vostro telefono o tablet. Inosmma, dove volete, con questo link:

https://issuu.com/cryxcomics/docs/mobilsuit500

“La teoria del divano” sketchbook

Il lavoro dietro un libriccino a fumetti è tantissimo, anche se è un fumetto sgangherato come il mio. Ho cominciato a lavorare sulla “Teoria del divano” a gennaio 2019 e terminato a maggio 2019 per un totale di 5 mesi.

In generale, ai mesi di realizzazione bisogna aggiungere un periodo, talvolta lungo, che serve a pensare alla storia, alla sceneggiatura, fare sketch di prova, studiare i personaggi etc etc. Per questo fumetto tale periodo è stato molto lungo perché la storia sedimentava ormai da tanto tempo. La fase di studio e sketch è stata brevissima invece, dato che i personaggi li conoscevo già benissimo, avendoli usati molte altre volte, l’ambientazione idem. Inoltre, non avendo il colore da stendere, i lavori sono andati avanti più velocemente del solito, secondo il solito schema della figura:

ovvero:

  • sketch: schizzo a matita – lavorando in digitale uso una matita blu, sulla quale poi posso ripassare bene. Di solito faccio diversi livelli di matita, dal più brutale (cerchi e forme per individuare i volumi), al più dettagliato. Usando poi trasparenze diverse costruisco lo sketch. Mi piace vedere tutti i livelli “rozzi“. Questa fase è, di solito, la più lunga con continui ripensamenti, cancellature e indecisioni;
  • ink: inchiostrazione – sopra il livello “rozzo” stendo la china, sempre digitale. Se la fase precedente è stata fatta bene di solito è molto veloce;
  • color: stendo il colore – nel caso di disegno in bianco e nero stendo semplicemente il nero, altrimenti il colore. In questo caso sono toni di grigio;
  • shadows: ombre e luci – per dare volume ai personaggi metto un po’ di ombre e luci, ovviamente solo se esiste il livello colore, altrimenti resta tutto in bianco e nero;
  • final: effetti e balloon – termino con eventuali effetti, in questo caso delle linee cinetiche, e i balloon dove poi andrò a mettere i testi.

L’unico “personaggio” che mi ha messo in difficoltà nella realizzazione del fumetto è stato Willy Wolly: il coniglio. Non sapevo proprio come farlo. Tanto che, per non perdere il ritmo, ho concluso il libro senza disegnarlo. Avevo messo una sorta di placeholder al suo posto in tutte le vignette dove compariva: una cosa molto basica a indicare solo i volumi, nell’attesa di trovare il giusto design. Solo alla fine, una volta trovato il giusto Willy, ho ripreso tutte le vignette in cui compariva e ci ho disegnato il definitivo… magie del digitale!

Hang loose!

Book trailer making of

Come promesso nel post di pochi giorni fa ecco il video del “making of” del book trailer animato del mio libro: “La teoria del divano“.

Ho messo insieme velocemente un po’ di dietro le quinte della realizzazione del piccolo corto animato che riporto di seguito:

  • storyboard: praticamente un foglio di quaderno con abbozzata l’idea del corto. Non sono bravo per organizzare il lavoro, vado quasi sempre d’improvvisazione sul momento;
  • animazione: ho usato il grandissimo Clip Studio Paint che uso ormai da qualche anno per disegnare i miei fumetti. Da qualche versione a questa parte hanno inserito nel software anche un modulo per fare animazione frame to frame (non assistita dal computer per capirci, devi disegnare ogni singolo frame);
  • disegni: ho contato 651 disegni di cui, buona parte sono molto semplici. Ogni frame dell’animazione è in realtà costituito da più livelli animati separatamente, buona parte dei frame sono colorati. Il numero totale di disegni è però molto superiore perché per ogni parte animata ci sono almeno due passaggi: l’animazione rozza o schizzata e l’animazione finale o clean up;
  • durata: il totale del video è pari a 59 secondi ma solo una parte è animata, ovvero realizzata con 24 frame per secondo – che poi avendo animato a passo due ho in realtà disegnato 12 frame per ogni secondo di animazione. Il resto del video è realizzato con effetti del software di editing video;
  • editing video: ho usato l’editing video di Blender, non perché fosse particolarmente avanzato, ma perché quel software mi affascina parecchio e vorrei cominciare a smanettarci. E dato che non riesco a imparare una cosa se non la uso per uno scopo, servendomi un video editor ho deciso di usare quello. Gli effetti – tipo la pellicola rovinata in b/n – sono realizzati con le funzionalità di tale applicazione;

Per quanto riguarda invece questo video, dopo aver renderizzato varie versioni delle animazioni (con o senza colore, con o senza sfondo, solo con le animazioni “rozze” e così via), ho montato tutto con un po’ di timing e testo sempre con l’editor video di Blender. Per cui la qualità non è eccelsa, ma dovrebbe rendere l’idea.

Hang loose!

“La teoria del divano” animata

Ho sempre ammesso che la mia vera passione, il mio sogno inconfessabile, è l’animazione. Il fumetto è un surrogato. Il fumetto è gestibile e realizzabile da solo, con pochi mezzi, l’animazione no. Per questo faccio – o quanto meno tento di fare – fumetti.

Con lo sviluppo del software grafico però, l’animazione comincia ad essere alla portata di tutti. E’ possibile realizzare brevi corti con poco investimento in termini di denaro, e tutto sommato anche abbastanza velocemente. Per questo mi piace impegnarmi in queste piccole avventure di “animazione” quando ne vedo la possibilità.

Come già fatto per altri miei fumetti, per i quali ho realizzato sempre piccoli book trailer, ho deciso di lanciarmi in un breve corto di 59 secondi per accompagnare il mio nuovo libro “La teoria del divano“.

Stavolta, come ogni volta, ho tentato di fare qualche passo avanti rispetto ai corti precedenti: non più animazioni di vignette o immagini statiche ma un vero è proprio cartone animato con frames realizzati uno ad uno, con una piccola storia alle spalle.

Per realizzare questo filmatino ho disegnato esattamente 651 frames, ovvero 651 disegni colorati, alcuni complessi altri molto semplici. Senza contare almeno il doppio di frames “bozze” o “guida”. Insomma un lavorone, svolto in un paio di settimane nel tempo libero.

Mi son divertito un sacco! E’ una cosa che proprio mi appassiona, se solo avessi un po’ più di tempo libero da dedicare allo studio delle tecniche…

Giorni fa, grazie a un amico, sono riuscito a imbucarmi in un workshop di animazione dove parlava questa personcina qua:

A parte il fascino emanato da questo arzillo vecchietto, ho scoperto che lui è uno degli animatori che ha disegnato lilly nell’iconica scena del bacio/spaghetto con il vagabondo nell’omonimo film!

Ha disegnato i Flinstones e tanti altri personaggi di Hanna&Barbera con i quali sono cresciuto, insomma un grande. Sono uscito da quell’incontro con un groppo in gola.

Sto sinceramente pensando di prendermi una pausa dai fumetti per dedicarmi anima e core all’animazione. E avrei pure una mezza idea da realizzare… hmmm…

p.s. in un prossimo post vi mostrerò il “making of” del mio piccolo corto/book trailer della “Teoria del divano“.

Hang loose!