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Tutti i miei fumetti!

In questo caldo e noioso sabato di ferragosto ho messo a posto un po’ di cose del mio archivio personale. Centinaia di pagine di fumetti e vignette pubblicate, principalmente sul web e in cartaceo. Ecco, mi piacerebbe fare il punto a oggi di tutto quello che ho prodotto che abbia una minima rilevanza. In ordine rigidamente cronologico di pubblicazione cartacea:

L’evoluzione della specie“: il mio primo libro pubblicato da un vero editore (Periscopio Edizioni). La raccolta dell’omonimo fumetto a puntate uscito su Tom’s Hardware. Qualcuno ritiene sia la mia opera migliore. Non saprei, ma ci sono affezionato perché è veramente la prima prova di un certo impegno (100 e rotte tavole). Non è il primo fumetto “lungo” che ho prodotto ma è senza dubbio quello che ha incontrato per primo l’interesse dei lettori.

Un giorno da sistemista“: ancora un fumetto a puntate per Tom’s Hardware. Stavolta non trovando un editore ho optato per l’autoproduzione su Amazon. E’ il libro che ho venduto di più, ad oggi. Sullo store Amazon si trova in due versioni: a colori e in bianco e nero (a un prezzo più accessibile).

Mobile suit 500“: l’ultimo fumetto a puntate per Tom’s hardware. Sempre autoprodotto su Amazon. Un delirio di reminescenze nerd, cartoon, fantascientifiche, fantasiose. Forse uno dei fumetti che mi sono divertito di più a pensare e disegnare che purtroppo ha incontrato meno interesse nei lettori.

Viviane l’infermiera” invece è il primo lavoro importante in collaborazione con un altro autore: l’amico Filippo Pieri. Edito da Sbam! Libri è per me un punto di svolta sia perché ho disegnato un fumetto interno non pensato da me (a parte qualche piccola produzione di poche pagine precedente con altri) e perché ho tentato un salto di qualità nel disegno e nella costruzione del fumetto stesso. Ispirato alle commedie sexy anni ’70, né volgare né erotico… solo divertente!

Trilogia della scimmia” è l’ultima raccolta di tavole uscite per Tom’s Hardware. Tre storie distinte ma unite tra loro dalla scimmia, co-protagonista dei miei deliri tecnologici. Anche questo volume di oltre 100 pagine è Autoprodotto su Amazon, sia in versione a colori che in bianco e nero (più economica).

La teoria del divano“, edito sempre da Sbam! Libri è il lavoro a cui forse tengo di più. Concepito solo per il cartaceo è nato da un’idea molto vecchia, della quale non ero convinto al 100%. All’improvviso l’illuminazione e il lavoro di getto fatto in pochi mesi. Sicuramente è il libro di cui sono più orgoglioso per fattura, qualità e contenuto.

Che altro dire? Beh, i lavori in corso. Sono due, anzi tre:

  • The Flippies“: per adesso è un progetto “web” ma con il co-autore, il sempre fidato Filippo Pieri, sogniamo una pubblicazione cartacea. Chi lo sa!
  • Viviane 2“: anche se non è il titolo definitivo, è il fumetto pensato e scritto dal sempre presente Filippo Pieri, seguito del precedente “Viviane l’infermiera” con un cambio di formato e tipo di storia. Speriamo di riuscire a finirlo entro l’anno;
  • Top Secret“: questo è un progetto a cui tengo moltissimo e il materiale che stiamo producendo io e il co-autore, di cui non svelerò il nome, ci sembra atomico! Il lavoro è in uno stato molto avanzato e mi mordo le labbra perché vorrei dire e mostrare un sacco di cose ma… non posso… argh!

Hang loose

Social free

L’esperienza del fumetto “La teoria del divano” è stata importante perché mi ha permesso di capire come lavorare social-free. Un fumetto fatto da capo ai piedi senza mai postare nulla del suo contenuto, senza alcun feedback sui social. Molto rilassante, devo dire.

Il libro è uscito per Lucca Comics 2019 dove ha riscontrato “un certo interesse” (nei limiti della dimensione mia e dell’editore Sbam!). A oggi non ho altre notizie sulla sua penetrazione del mercato, anche perché questo 2020 è stato ed è un anno molto strano.

La forzata clausura di mesi non ha portato una crescita della mia produzione. E dire che di cose, fumettisticamente parlando, ne avrei avute da fare: col buon Filippo Pieri stiamo lavorando al seguito di “Viviane l’infermiera“, sempre edito da Sbam! ed ho allo studio un progetto top secret.

In entrambi i casi, nonostante la produttività sia stata quasi azzerata durante il confinamento – per uno stato mentale non consono alla spensieratezza con cui disegno – i lavori sono andati avanti, anch’essi in modalità social-free. Infatti questo blog è stato piuttosto stitico negli ultimi tempi, come pure le mie pagine social.

Sarà che mi sono un po’ rotto i coglioni di questo meccanismo perverso secondo il quale se non posti non esisti e se non paghi con i tuoi post ci puoi pulire la gabbia dei pappagallini. Internet è stato un formidabile strumento democratico, dove tutti potevano avere le stesse possibilità o visibilità, ma è durato poco. Dopo che ci siamo (auto) consegnati ai social, è andato tutto a farsi friggere.

Però ho deciso di fregarmene e di continuare a “lavorare” in modalità social-free, cercando di spostare l’attenzione sul piacere di realizzare cose, magari imparando nuovi metodi di lavoro, piuttosto che sul feedback della ggente o, peggio, sulle vendite. Il rischio è che nessuno leggerà più i miei fumetti, ma i pochi che li leggeranno saranno consapevoli del fatto che li ho fatti con tanto ammore!

Hang loose

Lucca Comics arrivo!

Ci siamo, manca pochissimo all’evento!

Dire che sono emozionato è poco per una serie di motivi:

  • firma copie: essendo il disegno per me una cosa estremamente “intima”. Ogni disegno per me è una sorta di parto, anche se sono abbastanza veloce, lo faccio e lo rifaccio tantissime volte. Disegnare davanti ad altre persone mi mette un in crisi perché si svelano tutte le mie insicurezze e, di solito, produco cose orrende;
  • la prima volta: è la prima Lucca Comics da autore in assoluto, in uno stand giusto (307 padiglione Napoleoone), circondato dalle persone giuste (i miei editori). La parentesi del 2015 non conta, è solo da dimenticare, affogato negli stand di videogames;
  • ansia da prestazione: essendo nato praticamente sul web (il mio blog di vignette e fumetti vive dal 2004), ogni mia pubblicazione cartacea è sempre passata prima dalla rete e quindi ha sempre avuto un feedback immediato. Questa volta ho voluto provare un esperienza nuova: non ho parlato a nessuno del libro, non esistono preview, non ho mai raccontato il contenuto del fumetto. L’hanno letto in pochissimi. E quindi chissà…

Ci vediamo a Lucca

Hang loose!

“La teoria del divano” sketchbook

Il lavoro dietro un libriccino a fumetti è tantissimo, anche se è un fumetto sgangherato come il mio. Ho cominciato a lavorare sulla “Teoria del divano” a gennaio 2019 e terminato a maggio 2019 per un totale di 5 mesi.

In generale, ai mesi di realizzazione bisogna aggiungere un periodo, talvolta lungo, che serve a pensare alla storia, alla sceneggiatura, fare sketch di prova, studiare i personaggi etc etc. Per questo fumetto tale periodo è stato molto lungo perché la storia sedimentava ormai da tanto tempo. La fase di studio e sketch è stata brevissima invece, dato che i personaggi li conoscevo già benissimo, avendoli usati molte altre volte, l’ambientazione idem. Inoltre, non avendo il colore da stendere, i lavori sono andati avanti più velocemente del solito, secondo il solito schema della figura:

ovvero:

  • sketch: schizzo a matita – lavorando in digitale uso una matita blu, sulla quale poi posso ripassare bene. Di solito faccio diversi livelli di matita, dal più brutale (cerchi e forme per individuare i volumi), al più dettagliato. Usando poi trasparenze diverse costruisco lo sketch. Mi piace vedere tutti i livelli “rozzi“. Questa fase è, di solito, la più lunga con continui ripensamenti, cancellature e indecisioni;
  • ink: inchiostrazione – sopra il livello “rozzo” stendo la china, sempre digitale. Se la fase precedente è stata fatta bene di solito è molto veloce;
  • color: stendo il colore – nel caso di disegno in bianco e nero stendo semplicemente il nero, altrimenti il colore. In questo caso sono toni di grigio;
  • shadows: ombre e luci – per dare volume ai personaggi metto un po’ di ombre e luci, ovviamente solo se esiste il livello colore, altrimenti resta tutto in bianco e nero;
  • final: effetti e balloon – termino con eventuali effetti, in questo caso delle linee cinetiche, e i balloon dove poi andrò a mettere i testi.

L’unico “personaggio” che mi ha messo in difficoltà nella realizzazione del fumetto è stato Willy Wolly: il coniglio. Non sapevo proprio come farlo. Tanto che, per non perdere il ritmo, ho concluso il libro senza disegnarlo. Avevo messo una sorta di placeholder al suo posto in tutte le vignette dove compariva: una cosa molto basica a indicare solo i volumi, nell’attesa di trovare il giusto design. Solo alla fine, una volta trovato il giusto Willy, ho ripreso tutte le vignette in cui compariva e ci ho disegnato il definitivo… magie del digitale!

Hang loose!