Alberi frutti e semi

rolliamo-il-monitor-blogDa quando pubblico su Tom’s Hardware seguo con attenzione i commenti dei lettori. Molte critiche, a volte feroci, anche a seguito di errori grossolani commessi nelle vignette. Sono stato accusato persino di ricevere soldi per mettere in cattiva luce un sistema piuttosto che un altro, nella lotta tra linux, windows e mac – magari qualcuno mi pagasse! Ci sono anche tanti complimenti per la verità. Cerco di dare il giusto peso a tutto ciò, anche se mi sforzo di cogliere spunti per migliorare, soprattutto dalle critiche. Stavolta però sono stato colpito da un commento, positivo, di un lettore che cito:

“… lo spirito giusto è la leggerezza … Io dico che l’autore è tenuto a freno, se dovesse esprimere seriamente il proprio pensiero allora vedreste tavole con dialoghi molto più pesanti che farebbero ridere una parte di utenza e un altra potrebbe offendersi …”

Ho omesso i complimenti perché quello che da più soddisfazione, in questo caso, è che qualcuno, finalmente, ha capito tutto. E’ vero, vorrei essere meno politically correct ma devo piegarmi alle condizioni imposte dalla redazione. Attenzione: non censura! Mi esprimo liberamente, disegno quello che voglio ma, giustamente devo rispettare delle regole. La leggerezza appunto: linguaggio e situazioni non aggressive, equidistanza, etc … ed è il giusto approccio in questo contesto.

Perché tutto questo entusiasmo allora per quel commento? Perché (senza farla troppo drammatica) significa che il tuo lavoro sta veicolando un messaggio, in qualche modo. Ed è ciò che desideri, in fondo.

Ogni fruitore pensa che all’albero importi il frutto, ma a quello importa il seme. Qui sta la differenza tra coloro che creano e tutti coloro che fruiscono.” (Nietzsche)

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