W la France!

Esattamente 20 anni fa – Dio come sono invecchiato – salivo su un treno che mi avrebbe portato a Bordeaux. L’ho raccontato nel mio libro L’evoluzione della specie, anche se molto superficialmente.

Ero un giovane dottorando dalle poche speranze, che azzardava l’impossibile con una borsa di studio raccattata al volo, nel disperato tentativo di salvare il sogno di diventare un ricercatore. Non sapevo bene cosa sarei andato a fare. Non sapevo neppure una parola di Francese, fatta eccezione per “oui je suis catherine deneuve“. Devo dire che avevo pure degli stupidi preconcetti sui Francesi, la gran parte dei quali sono stati sfatati da un anno di vita oltralpe.

E’ stata un esperienza di lavoro e di vita esaltante, forse la prima vera prova a cui mi sono sottoposto, senza aiuto, senza appoggi: potevo contare solo sulle mie forze.

E ho aperto gli occhi su tante cose, soprattutto su me stesso. Mi sono divertito da matti, ho pure lavorato sodo (non si direbbe dagli orari di ingresso in laboratorio) portando a casa un risultato che mi fece guadagnare il rispetto della prof che mi seguiva.

Ho un solo rimpianto: non aver avuto il coraggio di restare là. Non so spiegare il perché, la ragione (o forse la scusa) era terminare gli studi e prendermi il mio titolo in Italia. Il tentativo di terminare il dottorato a Bordeaux naufragò drammaticamente di fronte al livore del mio prof italiano (il gran bastardo), fui costretto a ingoiare il rospo e fare la tesi con lui, ahimè. In realtà poi, tornato in Italia, mi trovai infognato in una serie di cose che ritardarono il ritorno in Francia. E rimanda, rimanda…

Al di là dell’aspetto professionale quell’esperienza è stata lo spartiacque tra la vita cazzona da studente e quella adulta (anche se, in fondo, son rimasto sempre un gran cazzone). E, soprattutto, il felice inizio di “tutto

i cui frutti sono la cosa più importante sia mai riuscito a realizzare in vita mia

Hang loose.

4 Commenti

      1. Haha… troppa somiglianza! (=empatia! ^_^) Me li ricordo benissimo anch’io, ancora adesso, i treni per la Francia! 😉 Ciò non toglie che sei un disegnatore eccellente, dotato di una fantasia e un tratto favolosi e, nondimeno, un ottimo sistemista!

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