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L’esperimento di cryx

Si avvicina la data di pubblicazione del prossimo fumetto su Tom’s Hardware Italia.

Segnatevelo: sabato 8 ottobre 2016.

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E’ stato un parto difficile. Stavolta più difficile del solito. Un po’ stanco delle solite avventure da sistemista, dopo aver provato pure la carta del cinema (vedi Il Lato oscuro della scimmia) non sapevo più cosa diavolo inventarmi. Un dramma durato tutta l’estate (per questo sono così in ritardo).

Allora ho deciso di fare un Esperimento. Sì esatto. Una cosa fuori dagli schemi (i miei). Fermo restando che affronto sempre queste robe col mio solito spirito cazzone, perché tutte ‘ste robe di fumetto sono cazzeggiamenti e niente più, ho un po’ di timori, confesso. Anche perché mica l’ho finito; diciamo che nella attuale fase di lavorazione comincia “il bello” e non so proprio se sarò in grado di fare (tecnicamente) quello che mi ero prefisso.

Ma alla fine: chissenefrega! A sabato! Hang Loose

p.s.: oh, intendiamoci, sempre di una gigantesca cag…, ahem, bischerata si tratta, per cui non fatevi troppe illusioni.

Semplificare… lo stile

Chiunque tenti, come me (maldestramente), la via del fumetto si scontra fin da subito con un enorme problema: trovare il proprio stile.

Riuscire cioè ad esprimersi in modo originale. Dal vocabolario Treccani: “originale – agg. e s. m. Che non dipende o non è ispirato, suggerito da altri esempi o modelli, che non ha somiglianza con altre opere analoghe e ha quindi una sua novità, un suo carattere proprio…”

La via del trovare il proprio “stile originale” e una strada lunga e accidentata. Percorrerla è faticosa e, per farlo, devi per forza ispirarti a qualcosa. E’ normale. Devi evolverti, tentare, copiare, rubare … soffrire.

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vignetta del fumetto MACheAVVENTURA

Spesso vengo associato a Zerocalcare, nel senso che il mio “lavoro” (si fa per dire) si ispiri fortemente a lui. Confesso che Zerocalcare mi ha influenzato molto. Fin da subito i suoi fumetti mi sono piaciuti. Sono “sinceri”. Lui stesso in un intervista ha detto che mette se stesso dentro i suoi fumetti, seppure in modo romanzato. L’importante, come dice ZC è essere sinceri: verso se stessi e verso i lettori.

Ora: se raccontare quello che ti succede in chiave umoristica vuol dire copiare ZC allora il mondo è pieno di suoi emuli.

Intendiamoci: la cosa non mi offende affatto. Anzi, sono onorato. Per me ZC è attualmente uno dei migliori interpreti del fumetto italiano. E’ brillante, divertente, ironico. Talento cristallino, non c’è dubbio.

Ma io non mi sento ZC. Racconto anch’io bischerate ispirate dalla vita vera (la mia o di quelli che mi stanno intorno) naturalmente modificando, manipolando, romanzando. Il mio tratto è assolutamente lontano, lontanissimo da ZC. Il modo di raccontare pure – magari avessi quel talento!

LisaSimpson10Un amico professionista, con cui spesso – ahilui – mi confronto, ogni volta mi analizza (artisticamente) come uno psicologo. E c’azzecca sempre. Definisce il mio stile “simpsoniano” e, cito: “il tuo stile simile ai Simpson si dovrebbe basare ed evolvere sempre di più (come accadde con i Simpson) ad una semplificazione pulita ed efficace. A te non serve disegnare ‘troppi’ dettagli. Devi saper individuare quelli giusti”. BINGO! Mi hai beccato!

Sì, io non mi sento ZC, io mi sento più Simpson – alla faccia dell’umiltà! –  anche perché io sono attirato più dall’animazione che dal fumetto, in realtà.

Parola d’ordine: SEMPLIFICARE! Non mi piace il disegno realistico che trovo, scusate la presunzione, puro esercizio di stile (guarda come sono bravo a fare le anatomie) ma il disegno che sa esprimere, in pochi tratti, l’essenza. Non un segno di più. Caso mai di meno. Togliere, levare, semplificare. E’ un esercizio molto più difficile di rappresentare realisticamente la realtà.

La semplicità è bellezza. La bellezza è semplicità.

E’ lì che vorrei arrivare. Ne ho ancora di strada accidentata da fare…

Hang Loose