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Il mio ultimo primo libro

A breve, se riesco a finire tutto in tempo il 10 luglio 2021, pubblicherò – o meglio, auto-pubblicherò su Amazon KDP – il mio nuovo vecchio libro a fumetti. Sarà il mio ultimo primo libro a fumetti. Sarà una riedizione de “L’evoluzione della specie” del 2015.

Perché farne una nuova versione? Per svariati motivi che derivano principalmente dal fatto che è stato un lavoro d’istinto, uscito fuori di getto, messo assieme senza un’idea precisa, di giorno in giorno (che poi è la forza di questo fumetto) sul mio web-comics “Epic Fail“, poi diventato “Tom’s Comics“, poi sparito e stampato di corsa, senza esperienza pregressa:

  • i disegni e, soprattutto, il lettering sono figli di questo approccio confusionario e un po’ cialtrone. Il lettering, che funzionava bene in digitale ma non su carta, aveva bisogno di essere messo a posto per migliorarne la leggibilità. Dimensioni di font troppo diverse e, spesso, l’utilizzo di un ordine dei balloon completamente errato;
  • alcuni effetti di sfumatura erano un cazzotto in un occhio e andavano sistemati, ove possibile;
  • mancava una prefazione al libro e, dato che il fido amico Flippo Pieri ha sopportato tutte le mie crisi “artistiche” (e non solo) di questi anni, spronandomi e rimettendomi in riga quando era necessario, ho deciso di farla scrivere a lui la doverosa introduzione;
  • la parte finale della prima edizione (la storia della nascita del libro) era assolutamente inutile, troppo autocelebrativa, troppo “spiegone” e fuori luogo. Andava tolta;
  • la copertina del libro, non scelta da me ma dall’editore della prima versione, non era “mia”, non rappresentava lo spirito del libro, non mi rappresentava. La nuova copertina riassume molto meglio il contenuto dell’opera;
  • anche il titolo non rispecchiava il senso del libro, il titolo giusto dovrebbe essere “Generazione X“, la mia, anagraficamente. Ma il fido Pieri mi ha rimproverato: non posso cambiare titolo a un libro e pubblicarlo praticamente identico al precedente, sarebbe un inganno verso il lettore e ha ragione. Per cui mi sono limitato ad aggiungere al titolo l’etichetta “Generazione X“;
  • il costo del libro è sempre stato troppo elevato: sono un autore sconosciuto, 10€ per 100 tavole in bianco e nero, senza alcuna garanzia sono troppi. Ahimè, i costi di stampa, di distribuzione e tutto il resto non consentirono all’editore di fare meglio. Con il print-on-demand di Amazon KDP riuscirò a scendere sotto la soglia psicologica del “carino il titolo, anche la copertina, perché no, provo a comprarlo, vediamo com’è!”. Speriamo!

Detto ciò, dopo 6 anni di pubblicazione (la prima edizione è dell’ottobre 2015) con Persicopio Edizioni, verso il quale ho un debito di riconoscenza per avermi permesso di pubblicare il mio primo libro, viste le magre, magrissime vendite e un minore impegno da parte dell’editore nella promozione di tutto il suo catalogo, ho deciso di riprendere al 100% i diritti dell’opera e ri-pubblicarla ex novo, ritoccata in alcune parti in modo da migliorarne la leggibilità, ma sostanzialmente identica all’originale.

La nuova versione sarà disponibile in bianco e nero (come l’originale), in tre formati:

  • Kindle, 3€: versione digitale per i lettori kindle o tutti gli apparati che possono installare l’app kindle;
  • cartaceo copertina morbida, 5€: versione stampata economica, sotto soglia psicologica;
  • cartaceo copertina rigida, 11€: versione stampata un po’ più cara ma più curata, con la copertina rigida come le vere “graphic novel”!No, non ce l’ho fatta a scendere a 10€, i costi di stampa di Amazon KDP sono esosi per la versione copertina rigida.

Enjoy, stay tuned and Hang Loose!

Pirati!

In questo clima isterico di cospirazionismo mi viene naturale parlare del mio libercolo “Mobile Suit 500“.

Che trovate solo su Amazon in formato cartaceo e digitale (Kindle)

https://www.amazon.it/Mobile-suit-500-Lesperimento-cryx/dp/1976735734/

In tempi non sospetti feci una storia umoristica sull’argomento con finale a sorpresa che può essere riassunta nella frase del frontespizio “Allora è tutto falso ma, al tempo stesso, tutto vero!“. Tutto pensato in tempi non sospetti: realizzato nel 2016 e stampato nel 2017. Diciamo che cascherebbe a fagiolo con la situazione attuale.

Ma voglio parlare di questo libro anche e soprattutto perché oggi ho scoperto che è stato piratato. Oggi l’ho trovato in uno di quei circuiti del dark web in cui si possono trovare libri, canzoni, film e quant’altro, tutto rigorosamente rubato.

Ovviamente non vi dirò dove trovarlo. Non so se essere orgoglioso o affranto. Tutto sommato se qualcuno si è dato pena di piratarlo dovrei esserne felice, no? Anche se ha fatto un lavoraccio tagliando una banda in ogni tavola. Vabbè, dai, posso vantare il mio primo tentativo di pirateria! Evviva!

Hang Loose

Bunny Boom

Dopo quasi un anno trascorso in Nuova Zelanda, nei pressi di Piha a fare surf e guadagnarmi il pane facendo tatuaggi in un tatoo shop locale, decisi di seguire Phil in un viaggio avventuroso da lui pensato, lungo la route 66, destinazione Torréon, Messico. In quella torrida sperduta cittadina, saremmo stati ospiti di Ahtziri, vecchia amica di Phil, pittrice, illustratrice, modella, scultrice, tatuatrice, …. e chi più ne ha più ne metta…” – comincia così “The Trip” sul blog di www.bunnyboomcomics.com

E’ la storia della genesi del fumetto “Bunny Boom“, scritto da Phil Incrisi e disegnato Dave Corsaro, due improbabili amici avventurieri, così diversi eppure così vicini nei gusti e nelle aspirazioni fumettistiche.

Phil è uno sceneggiatore di fumetti bravissimo e molto prolifico. Un giorno si imbatte nei fumetti di Dave e decide di proporgli una collaborazione. Ha un’idea pronta, ne realizzano un “demo”, poche tavole, ma nessuno lo pubblica. Riescono ottenere dei “no grazie” da parte di importanti case editrici, che non è scontato ed è, di per se, già un successo. Addirittura una di queste si rammarica di non poterlo pubblicare, perché hanno già in catalogo un progetto simile. Così, mentre battono le redazioni delle case editrici, cominciano a pensare a un progetto surreale, un mix di fantascienza, cartoon, viaggi nel tempo e dittature sanguinarie. Una di quelle cose che galleggiano nel mare del “vorrei ma non posso“, finché Phil non propone a Dave di pubblicarlo come un webcomic, in barba a tutti!

Partono i lavori: da un parte Phil che sceneggia l’idea in episodi e dall’altra Dave che crea i personaggi. Dave resta folgorato dalla storia che Phil è riuscito a imbastire sulle idee comuni e confuse, messe assieme durante i loro brainstorming e, viceversa, Phil s’innamora dei personaggi disegnati da Dave. Un tripudio di amore (artistico, s’intende) e folgorazioni insomma!

Alla fine, ridendo e scherzando, sono ormai più di due mesi che Phil e Dave pubblicano il loro Bunny Boom, una tavola a settimana, sul sito ufficiale e sulle pagine social Facebook e Instagram, e sono ancora lì a inventare e disegnare il fantastico mondo di SunnyLand. Cos’è? Beh, scopritelo da soli.

Tengo molto a entrambi quei ragazzacci di Phil e Dave. Sono amici, per cui diamogli una mano a spingere Bunny Boom più in alto possibile! Vi lascio un po’ di link:

www.bunnyboomcomics.com
www.facebook.com/bunnyboomcomics
www.instagram.com/bunnyboomcomics
tapas.io/bunnyboom (in inglese)
www.webtoons.com/en/challenge/bunnyboom/list?title_no=536555 (in inglese)

Per la genesi del fumetto ci sentiamo poi, nei prossimi post…

Hang Loose

Tutti i miei fumetti!

In questo caldo e noioso sabato di ferragosto ho messo a posto un po’ di cose del mio archivio personale. Centinaia di pagine di fumetti e vignette pubblicate, principalmente sul web e in cartaceo. Ecco, mi piacerebbe fare il punto a oggi di tutto quello che ho prodotto che abbia una minima rilevanza. In ordine rigidamente cronologico di pubblicazione cartacea:

L’evoluzione della specie“: il mio primo libro pubblicato da un vero editore (Periscopio Edizioni). La raccolta dell’omonimo fumetto a puntate uscito su Tom’s Hardware. Qualcuno ritiene sia la mia opera migliore. Non saprei, ma ci sono affezionato perché è veramente la prima prova di un certo impegno (100 e rotte tavole). Non è il primo fumetto “lungo” che ho prodotto ma è senza dubbio quello che ha incontrato per primo l’interesse dei lettori.

Un giorno da sistemista“: ancora un fumetto a puntate per Tom’s Hardware. Stavolta non trovando un editore ho optato per l’autoproduzione su Amazon. E’ il libro che ho venduto di più, ad oggi. Sullo store Amazon si trova in due versioni: a colori e in bianco e nero (a un prezzo più accessibile).

Mobile suit 500“: l’ultimo fumetto a puntate per Tom’s hardware. Sempre autoprodotto su Amazon. Un delirio di reminescenze nerd, cartoon, fantascientifiche, fantasiose. Forse uno dei fumetti che mi sono divertito di più a pensare e disegnare che purtroppo ha incontrato meno interesse nei lettori.

Viviane l’infermiera” invece è il primo lavoro importante in collaborazione con un altro autore: l’amico Filippo Pieri. Edito da Sbam! Libri è per me un punto di svolta sia perché ho disegnato un fumetto interno non pensato da me (a parte qualche piccola produzione di poche pagine precedente con altri) e perché ho tentato un salto di qualità nel disegno e nella costruzione del fumetto stesso. Ispirato alle commedie sexy anni ’70, né volgare né erotico… solo divertente!

Trilogia della scimmia” è l’ultima raccolta di tavole uscite per Tom’s Hardware. Tre storie distinte ma unite tra loro dalla scimmia, co-protagonista dei miei deliri tecnologici. Anche questo volume di oltre 100 pagine è Autoprodotto su Amazon, sia in versione a colori che in bianco e nero (più economica).

La teoria del divano“, edito sempre da Sbam! Libri è il lavoro a cui forse tengo di più. Concepito solo per il cartaceo è nato da un’idea molto vecchia, della quale non ero convinto al 100%. All’improvviso l’illuminazione e il lavoro di getto fatto in pochi mesi. Sicuramente è il libro di cui sono più orgoglioso per fattura, qualità e contenuto.

Che altro dire? Beh, i lavori in corso. Sono due, anzi tre:

  • The Flippies“: per adesso è un progetto “web” ma con il co-autore, il sempre fidato Filippo Pieri, sogniamo una pubblicazione cartacea. Chi lo sa!
  • Viviane 2“: anche se non è il titolo definitivo, è il fumetto pensato e scritto dal sempre presente Filippo Pieri, seguito del precedente “Viviane l’infermiera” con un cambio di formato e tipo di storia. Speriamo di riuscire a finirlo entro l’anno;
  • Top Secret“: questo è un progetto a cui tengo moltissimo e il materiale che stiamo producendo io e il co-autore, di cui non svelerò il nome, ci sembra atomico! Il lavoro è in uno stato molto avanzato e mi mordo le labbra perché vorrei dire e mostrare un sacco di cose ma… non posso… argh!

Hang loose

Social free

L’esperienza del fumetto “La teoria del divano” è stata importante perché mi ha permesso di capire come lavorare social-free. Un fumetto fatto da capo ai piedi senza mai postare nulla del suo contenuto, senza alcun feedback sui social. Molto rilassante, devo dire.

Il libro è uscito per Lucca Comics 2019 dove ha riscontrato “un certo interesse” (nei limiti della dimensione mia e dell’editore Sbam!). A oggi non ho altre notizie sulla sua penetrazione del mercato, anche perché questo 2020 è stato ed è un anno molto strano.

La forzata clausura di mesi non ha portato una crescita della mia produzione. E dire che di cose, fumettisticamente parlando, ne avrei avute da fare: col buon Filippo Pieri stiamo lavorando al seguito di “Viviane l’infermiera“, sempre edito da Sbam! ed ho allo studio un progetto top secret.

In entrambi i casi, nonostante la produttività sia stata quasi azzerata durante il confinamento – per uno stato mentale non consono alla spensieratezza con cui disegno – i lavori sono andati avanti, anch’essi in modalità social-free. Infatti questo blog è stato piuttosto stitico negli ultimi tempi, come pure le mie pagine social.

Sarà che mi sono un po’ rotto i coglioni di questo meccanismo perverso secondo il quale se non posti non esisti e se non paghi con i tuoi post ci puoi pulire la gabbia dei pappagallini. Internet è stato un formidabile strumento democratico, dove tutti potevano avere le stesse possibilità o visibilità, ma è durato poco. Dopo che ci siamo (auto) consegnati ai social, è andato tutto a farsi friggere.

Però ho deciso di fregarmene e di continuare a “lavorare” in modalità social-free, cercando di spostare l’attenzione sul piacere di realizzare cose, magari imparando nuovi metodi di lavoro, piuttosto che sul feedback della ggente o, peggio, sulle vendite. Il rischio è che nessuno leggerà più i miei fumetti, ma i pochi che li leggeranno saranno consapevoli del fatto che li ho fatti con tanto ammore!

Hang loose