Capita in questi giorni di parlare con un nuovo amico del mondo del fumetto. Amico col quale potrebbe nascere qualcosa di interessante, o forse no.
Discutevamo di fiere. Io andavo, molti anni fa, a Lucca Comics, quando ancora si faceva in un palazzetto dello sport. Da quando mi sono dedicato alla produzione di fumetti con più passione ho ripreso a frequentarla pochi anni fa.
Mi ha fatto notare, senza tanti giri di parole, che le fiere del fumetto sono autoreferenziali: autori che comprano fumetti di altri autori e quindi inutili. Io non so se sia vero ma mi ha fatto pensare.
Devo dire che, effettivamente, dopo la prima visita a Lucca Comics nel 2013 o 2014 che mi lasciò pieno di entusiasmo, ogni anno torno sempre più deluso. Ed ogni anno mi riprometto che sarà l’ultimo: “tanto che ci vado a fare?”, mi dico. Caos, non vedi niente e, soprattutto, non riesci mai a parlare con nessuno per proporti perché tutti sempre troppo indaffarati.
Persino il tanto agognato banchino firmacopie, sognato e inseguito a lungo, è diventato meno importante nel mio immaginario, anzi direi quasi insignificante. Una inutile rottura di balle.
Hang loose