Voragini narrative 2

Ragionavo giusto ieri con un amico fumettista sui miei vuoti narrativi. Ha letto il mio libro ed ha, giustamente, evidenziato alcune incongruenze e mancanze. Ce ne sono… ufff se ce ne sono!

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Il fatto che spesso nelle mie robe ci sono dei vuoti è acclarato. Il motivo principale lo avevo già sviscerato nel post Voragini narrative di qualche giorno fa. Uno degli aspetti più difficili del fare i miei fumetti sono i limiti imposti. Il principale è il limite della pubblicazione settimanale – come già detto nel post Storie spezzate.

Proprio ieri sera, mentre lavoravo ad uno snodo narrativo importante del fumetto L’ESPERIMENTO, mi sono reso conto quanto a volte sia difficile spezzare in modo consistente la sequenza di vignette su coppie di tavole. La pubblicazione settimanale prevede solo due tavole a colori ogni settimana per un banale motivo: di più non ce la faccio! Tale coppia di tavole deve essere consistente: dire qualcosa, fornire un pezzo della storia e allo stesso tempo lasciare nel lettore la voglia di procedere oltre, senza però brutalmente tagliare la sequenza (un po’ come le pubblicità delle tv commerciali che ti segano nel mezzo di una scena importante).

Avrei bisogno di maggior respiro (più tempo) e meno vincoli (nessun limite sulle tavole) per esprimermi al meglio. Avrei anche bisogno di un lavoro pre-produzione più dettagliato. Temo di non sviluppare certi punti al meglio. Ma lavoro secondo la filosofia dell’hang loose (cazzeggio) baby! Il faut faire avec!

Hang loose.

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