CH o non CH?

Sono diverse settimane che non pubblico nulla e non mi piace dover tornare con un argomento scomodo. Oggi è uscita una vignetta feroce, disturbante, scorretta ma efficace. La vignetta di Charlie Hebdo sul terremoto del 25 agosto. Ma la faccenda mi ha molto colpito, in primo luogo per la tremenda tragedia e in seguito per le polemiche feroci scatenate da CH.

Premetto che son per l’assoluta e incondizionata libertà di espressione, soprattutto per la satira che non deve far ridere o essere gentile e corretta, deve disturbare, infastidire, far pensare. E sono convinto che gli autori hanno un bel coraggio perché non è facile decidere di pubblicare certe cose e sono convinto che non l’hanno fatto a cuor leggero.

Confesso che la vignetta in questione mi ha disturbato e il primo impatto è stato forte. Allora di getto ho scritto quello che pensavo nel linguaggio che mi piace di più, senza pensarci troppo. Poi però ci ho pensato molto prima di pubblicarla perché la questione è molto delicata e bisogna avere gli “strumenti” per poterla affrontare. Ecco qua, il mio umile e modestissimo punto di vista:

charlie

naturalmente non vi dico se sono del tipo A o tipo B.

Hang loose.

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