I sogni son desideri…

Con l’esperienza si comprendono molte cose. Quello che un tempo appariva confuso, con l’età che avanza appare limpido. Cristallino.

Avevo un sogno da ragazzino. Lo so, adesso. Prima forse no. Un sogno rimasto chiuso a chiave a più mandate in cassetto, mai inseguito perché considerato improbabile se non impossibile. Non era un sogno di gloria come diventare astronauta oppure calciatore oppure un famosissimo attore o ancora una rock star. Niente di tutto questo. Per la verità m’era passato per la testa pure di diventare un surfista professionista biondo e muscoloso, ma quella è un’altra storia.

Io volevo fare i cartoni animati. Non il regista o il Walt Disney della situazione. No. Io volevo fare l’animatore. Soltanto un umile animatore. L’ultimo piccolo ingranaggio della catena, ma forse il più importante, dal quale scaturisce la vera magia. Io volevo dare vita a forme, idee, personaggi dal nulla, armato solo di fogli e matita. Sognavo di passare le mie giornate a produrre migliaia di disegni facendo facce buffe in uno specchio per catturare le espressioni.

Un animatore non ha limiti. Solo la sua fantasia.

Volevo diventare come Ollie JohnstonWard Kimball o addirittura Milt Kahl, oppure come Glen Keane o Don Bluth. Bruciavo di meraviglia guardando i loro film al cinema. Adoravo tutto: Walt Disney, Hannah e Barbera, i Looney Tunes, persino i brutti anime giapponesi. Ma non avevo mezzi, non sapevo come fare o, forse, non sapevo di desiderarlo così tanto. Sicuramente non ce l’avrei fatta, ma non ci ho nemmeno provato ed è questo il problema.

Invece ho fatto tutt’altro nella vita, inseguendo passioni (apparenti), occasioni (perse) e sicurezze (false). E oggi mi trovo, ogni mattina, a guadagnare faticosamente il mio posto nel mondo. Perché capisci che se avessi intrapreso quella strada improbabile, anzi impossibile, forse oggi, ormai maturo, saresti ancora a fare facce buffe davanti a uno specchio, divertendoti come un matto, a dare vita alla tua anima con la matita, piuttosto che consumarla in un grigio ufficio, facendo cose che non ami più. O che forse non hai mai amato.

La morale? Inseguite i vostri sogni, quelli di bambino, quelli improbabili anzi, quelli impossibili, finché siete in tempo.

Hang loose.

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