L’evoluzione della “Evoluzione della specie”

char-design-1Ci sono voluti 10 mesi circa di lavoro e gestazione, per produrre le 102 tavole per 27 puntate per 7 mesi di pubblicazione del fumetto “L’evoluzione della specie”.

Dopo quasi due anni di collaborazione con la testata web Tom’s Hardware, che aveva generato circa 80 vignette per altrettante settimane, cominciavo a non essere più soddisfatto di quello che avevo prodotto e producevo. Mi ero stancato delle solite vignette e sentivo il bisogno di misurarmi con qualcosa di più complesso.

Nei due anni passati avevo subito una certa maturazione sia nel tratto che nei contenuti passando da vignette decisamente bruttine e scadenti, a qualcosa di meno bruttino, almeno per il mio giudizio. L’evoluzione era avvenuta quando, stanco di mettere “in fumetto” news e notizie senza alcun coinvolgimento personale, avevo cominciato a scrivere cose più mie, ispirandomi anche a fatti veri. MACheAVVENTURA è stata un po’ la prova generale di questo nuovo approccio e raccontava la mia avventura con certi, diciamo così, apparati elettronici da “artisti”.

Più o meno lo scorso anno, di questo periodo, avevo cominciato ad accarezzare l’idea di fare una storia dei computer e della tecnologia, possibilmente divertente, senza però trovare lo spunto giusto. Con l’approssimarsi dell’estate pensai che dovevo approcciare il tema esattamente come avevo fatto con MACheAVVENTURA. Sapevo però che avrei dovuto concludere il percorso intrapreso con MACheAVVENTURA (e le vignette seguenti) e diventare io stesso il protagonista! Dunque, data la mia età anagrafica, quale migliore modo di illustrare la storia della tecnologia, dagli anni 80 a oggi, se non raccontando la mia storia?

Ero partito. Nonostante il poco tempo a disposizione e la poca fiducia della redazione nel progetto, decisi di andare avanti. Era una sfida.

char-design-2Chi non mi conosce deve sapere che non faccio il fumettista per vivere. Mi occupo, ahimè, d’informatica. Il disegno è un hobby, un passatempo. Coi miei disegnetti sto in giro per il web dal lontano 2004, anno in cui ho creato il mio blog www.cryx.it. Blog mantenuto senza mai troppa convinzione, “cazzeggiando”, pubblicando quà e là, spesso con lunghi periodi di silenzio. Poi è arrivato Tom’s Hardware Italia  che mi ha proposto una collaborazione: una vignetta a settimana. Da allora non perdo un colpo, o quasi, e il mio blog è rinato assieme alla voglia di disegnare!

char-design-3Torniamo al dunque: arrivato a maggio dello scorso anno, terminate le vignette per la prima parte dell’anno, presi un periodo di riposo.  Un mesetto a pensare e scarabocchiare. Cominciai a scrivere L’evoluzione della specie e fare un po’ di character design. “Scrivere” è una parola grossa: in realtà buttai giù appunti sconclusionati (come faccio sempre), che solo io capivo, con una fievole traccia di quello che volevo raccontare. A luglio iniziai a lavoraci, disegnando le prime tavole, improvvisando vignetta per vignetta. La redazione di tom’s non accolse bene i primi esperimenti, non era convinta e il progetto stava per saltare. Ma dato che sono un maledetto testardo, decisi di andare avanti e, a inizio settembre, avevo già disegnato un paio di mesi di puntate. Con la sola traccia di quello che dovevo raccontare e scadenze ravvicinatissime, sapevo dove ero partito ma non sapevo dove sarei arrivato. Non avevo nemmeno idea di quante tavole (e puntate) avrei realizzato. Per la verità non avevo nemmeno idea di quale sarebbe stato il finale! All’inizio pensavo di pubblicare una tavola alla volta, magari in più uscite settimanali, ma questo avrebbe rotto i piani di tom’s che mi ha posizionato il sabato. Per cui fu deciso di raccogliere più tavole insieme (4, su richiesta della redazione … mannaggia a loro!) una volta alla settimana.

char-design-5Optai per un classico bianco e nero, anche perché non avevo tempo per il colore. Tanto per complicarmi la vita decisi di abbandonare il buon vecchio Photoshop e cominciai ad usare Clip Studio Paint (o Manga Studio). Pazzia! Lo stile doveva essere più elaborato rispetto alle vignette precedenti, con maggiore attenzione per gli ambienti.

L’idea di base era raccontare la storia con una voce narrante, la mia, che ogni tanto si sarebbe materializzata in un personaggio “comparsa” (l’unico colorato). Mi piaceva. Peccato però che con l’andare del tempo la mia “materializzazione” sia diventata sporadica fino a sparire nelle ultime pagine. Questo a causa della mancanza di una sceneggiatura definitiva a monte. In generale dovrebbe funzionare così: butti giù l’idea, la sceneggi, fai il character design (disegni i personaggi, almeno quelli principali), realizzi uno storyboard e poi parti con la produzione. Ma non potevo, i tempi erano troppo stretti! Per cui via… all’avventura! Per la verità per alcune tavole ho realizzato dei mini layout – chiamarli storyboard è una pretesa – giusto per avere un’idea del risultato finale.

digitale-35I primi due o tre mesi di lavoro sono stati piuttosto tranquilli e rilassati. Con settembre (inizio della pubblicazione) il ritmo è salito vertiginosamente! Per mantenerlo, ho disegnato furiosamente fino a febbraio di quest’anno. Ogni tavola è costata, in termini di tempo, dalle 4 alle 6 (anche 8) ore di lavoro. Senza contare che, per evitare errori e dare omogeneità al tutto, ho realizzato decine di “location” in 3D da usare come reference: interno cameretta, il parco, la strada, l’ufficio, etc. Ho sfruttato ogni momento libero della giornata, talvolta disegnando per soli 10 minuti alla volta! La soddisfazione però di vedere un lavoro crescere nel tempo è stata tanta. Finalmente stavo lavorando a una cosa lunga e articolata. Sì, lo so, è piena di difetti, ma senza dubbio è la prima prova “seria” alla quale mi sono sottoposto. Mi piacciono le storie lunghe, mi piace avere margine, avere tempo per sviluppare un’idea, piuttosto che poche vignette per arrivare al dunque (e alla battuta – la cosa più difficile). No, non ho il dono della sintesi, ahimè.

La storia è semi-vera: nel senso che è più o meno il racconto di mie esperienze personali “piegate” alle esigenze del racconto.

Il lavoro, terminato a febbraio con un risicatissimo margine, mi ha totalmente assorbito per tanti lunghi mesi. Mi sono divertito come un pazzo. Tanto che la sera, dopo cena, unico momento veramente libero – le fate guerriere sono a letto – smaniavo per cominciare a disegnare e spesso, molto spesso, facevo tardi. Dalla scorsa estate non accendo la tv! Una buona abitudine, devo dire, che ho mantenuto anche oggi, a lavoro finito.

char-design-4Il fumetto mi ha dato tante soddisfazioni, nonostante il clima tiepido con cui è stato accolto inizialmente dai lettori di tom’s, primo pubblico a cui è rivolto. Col passare delle settimane, ho ricevuto sempre più riscontri positivi, da molti lettori e persino da addetti ai lavori.

Per me è stato faticoso, sfiancante, divertente ed esaltante. Non vedo l’ora di ripetere un esperienza del genere appena trovo la storia giusta. Ringrazio tutti i lettori che hanno seguito con curiosità (e talvolta affetto) il mio lavoro.

Adesso il compito più difficile: trovare qualcosa di nuovo. Per questo mi fermo un attimo – sospiro – prima di ricominciare.

Hang Loose!

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