La lezione di google – 2

wip15Tempo fa pubblicai il post “La lezione di google“, dove mi lamentavo un po’. Mi lamentavo del fatto che i lettori di web comics sono poco inclini ad “aiutare” gli autori/disegnatori sorbendosi un po’ di pubblicità. La pubblicità è spesso l’unico, piccolo, piccolissimo introito. “C’è chi è capace di ‘fare’ cose e condividerle, e chi ha in mano l’arma per sostenerlo. Uno scambio equo.” – dicevo.

Ebbene, ci ho pensato un po’ su e, nel mio piccolo, ho fatto una semplice analisi delle cose. Dal mio punto di vista.

La gente, oggi, non vuole spendere. Google e simili, ci hanno abituato a godere di servizi eccezionali, in cambio della nostra attenzione. Siamo disposti a subire e, in qualche modo, partecipare, al balletto pubblicitario per avere in cambio servizi. D’altra parte è anche vero che spesso si acquistano cose immonde. Ho la fortuna di leggere fumetti “aggratisse” (legalmente eh!) e vedo cose per le quali non spenderei un cent. In più la iper-produzione è tale che non sai cosa comprare.

Il meccanismo della pubblicità è quello giusto: funziona su internet, sulla televisione commerciale, sulla musica (vedi spotify). Perché non deve funzionare sul fumetto, sui web comics?

Eppure le pubblicità che si trovano sul mio blog generano cifre ridicole! Tanto ridicole da non aver mai ricevuto un assegno da google perché non ho mai raggiunto il livello minimo. Perché persino la pubblicità che tom’s hardware associa alle mie cose sul loro sito non genera movimento sufficiente da giustificare la mia presenza? Eppure tom’s mi tiene lo stesso 🙂 sono fortunato!

La risposta, secondo me, è la dispersione. La pubblicità sul mio blog non vale nulla, e altrettanto si può dire per la maggior parte dei vari web-comics-blog.

Google AddSense è troppo dispersivo, da soli, noi creatori di web-comics non abbiamo forza sufficiente.

Facebook è, purtroppo, il male. Non da nulla in cambio, si pappa tutto. Tu generi contenuti e lui li fagocita e ci guadagna. Non solo, anziché ringraziarti, ti invita a spendere per spingere ancora i tuoi contenuti dai quali tu non ricavi alcun profitto.

E allora? E allora perché… dico… perché non organizzarci? Perché non creare un contenitore – come ne esistono già – dove chiunque può pubblicare gratuitamente i suoi lavori? Dove la pubblicità è resa, come dire, obbligatoria per i lettori – pensate a youtube: la pubblicità te la ficcano dentro il video e te la devi sorbire per forza – una sorta di clikka per leggere l’ultima puntata di…

Milioni di lettori, milioni di visite, il “portale” può diventare interessante per inserzionisti vari (editori?). E gli introiti? Equamente divisi. Come? In base ai lettori. Più lettori fai, maggiore è il tuo guadagno. Tolte le spese di mantenimento e il guadagno di chi lavora per mantenere in piedi il tutto.

Una sorta di google/facebook del web-comic. Prendendo il meglio di entrambi (google e facebook) e buttando nel cesso il peggio.

Perché no?

Buona Pasqua a tutti.

HangLoose!

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