Crisi estiva

Alle soglie dell’estate, come di consueto, scatta la crisi creativa. E dunque ho bisogno di sfogare un po’ di pensieri in ordine sparso:

  • le vendite del libro “un giorno da sistemista” vanno bene se confrontate con quelle del primo libro: ho fatto in un mese il 150% delle vendite del vecchio libro veicolate dal distributore (a quanto mi è dato sapere) in un anno e mezzo. Non so se gioire o meno perché comunque i numeri sono bassi, positivi ma bassi. Non ho un metro di raffronto per cui non so se questi dati corrispondano a un successo o meno;
  • il fumetto “L’ESPERIMENTO” è terminato e non ha avuto un grande riscontro di pubblico, purtroppo. Mi dispiace perché per me è stato molto importante in quanto ho raggiunto una serie di obbiettivi che mi ero posto, sia dal punto di vista grafico che, diciamo così, narrativo;
  • sembra che il fumetto in cui racconto vicissitudini quotidiane in modo ironico (come il libro appena uscito “Un giorno da sistemista”) piaccia di più. La logica vorrebbe che mi buttassi sul quel genere. Il cuore, invece, mi porta altrove. Sono sempre più tentato di seguire altre strade;
  • tutto ciò (punto precedente) fa a cozzi con i “desiderata” di Tom’s Hardware;
  • allo stesso tempo ho un paio di idee che non mi sembrano malaccio sul genere “vita vissuta da ridere”. Sono indeciso;
  • come ogni inizio estate penso al mare e le onde, anche se ho appeso la tavola al chiodo da molti anni (ahimè). Quindi la “saudade” riprende vigore e m’intristisce, considerando che a questo giro niente vacanze;
  • il lavoro per il nuovo fumetto che uscirà a giugno, sempre su Tom’s Hardware langue. Sto facendo una fatica bestiale. Eppure ero partito pieno di entusiasmo ed ero convinto di chiuderlo molto velocemente. Invece stento sempre di più. Mi manca poco e quel poco che rimane è faticosissimo;
  • sta sempre più prendendo piede l’idea (o la necessità) di prendermi una pausa. In questi ormai 5 anni di “fumetti ogni sabato” mi sento abbastanza spompato. Forse avrei bisogno di prendermi davvero una pausa di riflessione;
  • sta sempre più prendendo piede l’idea di provare l’animazione. Il fatto è che disegnando in modo così serrato, ho preso un po’ di sicurezza. Mentre prima non avevo veramente idea di dove andavo a finire quando cominciavo una cosa, adesso sono più cosciente dei miei limiti e delle mie possibilità e comincio a credere di poterci riuscire. Piccole cose, per iniziare, naturalmente. Questa voglia fa il paio con il punto precedente: riflessione = animazione;

Insomma, come tutte gli anni, l’arrivo della primavera/estate mi fa saltare tutti i piani. Sarà l’allergia. Boh?

Hang loose.

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