Lucca Comics … resa dei conti

E’ stata una débâcle.

Non uso giri di parole: una sconfitta su tutta la linea. Compresa l’influenza che mi son beccato col diluvio del primo giorno, preso in pieno appena messo piede a Lucca, a piedi, senza ombrello e carico di libri.

Io ero convinto – sono convinto – che potevo fare di meglio. M’incoraggiano i buoni numeri di vendite online. Ma ho commesso un tragico errore strategico. Un errore d’ingenuità o forse di presunzione. Ovvero: stabilirsi nell’area Game e tentare di sfruttare il “traino” di Tom’s Hardware. Mi son lasciato tentare, l’occasione di andare a Lucca Comics era troppo ghiotta! Ho sbagliato.

Ero totalmente fuori contesto. Mi sentivo come un salumiere che tenta di vendere insaccati a un convegno di vegani. Per varie beghe amministrativo-organizzative non avevo nemmeno spazio, ma anche l’avessi avuto, anche avessi avuto uno stand tutto per me con luci ed effetti speciali, non avrei combinato nulla lo stesso. I fumetti erano altrove.

Tutte le esperienze servono e bisogna farne tesoro. Ho capito tante cose in questi 3 giorni (il 4° l’ho passato a letto, sfinito). Prima e più importante fra tutte: i lettori di Tom’s non sono il “mio pubblico”. No, non lo sono. Non lo sono mai stati e non lo saranno mai. Lo penso da tempo. Adesso credo di averne le prove. La stragrande maggioranza di quello sciame di adolescenti inferociti al grido di “#escile” se ne sbatte dei miei fumetti. Anzi, forse gli sto pure un po’ sulle balle. Sono più attratti da videogame e youtubers e annessi e connessi. Tutte robe lontanissime dal sottoscritto. Potrei essere il loro padre. Sono fuori. E sono fuori anche i miei fumetti che raccontano di un adolescente che gioca a subbuteo (spiegatelo a un ragazzino di oggi il subbuteo) e a calcetto nei giardini. Avrei potuto sbatterglielo in faccia il mio fumetto, mi sarebbero passati sopra senza neanche accorgersene. Non ce la potevo fare. Ho alzato bandiera bianca. Hanno vinto loro.

Adesso dovrò fare una seria riflessione, a freddo, sul futuro delle mie cose “fumettose”.

cover

Sono ancora convinto che in un altro contesto – editore in stand di fumetti – qualcosa avrei combinato, qualcuno si sarebbe fermato a sfogliare il mio libro, costato lacrime, sudore e sangue. Non l’avrebbe comprato ma almeno sfogliato sì.

E così me ne torno a casa con le pive nel sacco, certo che in un’altra bolgia come quella che ho visto a Lucca Games – i Comics erano altrove – non mi ci infilo di nuovo.

Hang Loose.

6 Commenti

  1. Caro Cryx, devo dire che anche io mi sono stupita di vedere che eri nel padiglione dei Games dove gli adolescenti imperversano e non hanno ancora subito un’evoluzione della specie…
    La tua riflessione è molto onesta e forse fin troppo “cruda”, ma almeno con se stessi e bene non farsi sconti.
    Magari quando vieni a prendere Fiammetta, mi racconti.
    Buona guarigione!
    Camilla

    1. E’ sempre bene essere onesti, soprattutto con se stessi e cercare di non caricare su altri le proprie responsabilità 😉

  2. Forse il “problema” è che nei tuoi fumetti di th ci ritroviamo piú noi sistemisti che i bambinetti che giocano a riparare i pc. Purtroppo c’è tutta una classe di potenziali lettori che segue altri generi. Se non fossi stato a quasi 400 km (como) sarei passato con piacere a trovarti, anche perché nei tuoi fumetti sia io che i miei colleghi ci vediamo ogni volta. Anche nell’uscita 8…

    1. Ciao Fabio, ti ringrazio. Spero si capisca che io “non ce l’ho con nessuno”, ho tentato solo di essere onesto soprattutto con me stesso.

  3. Mi dispiace Cryx, però bisogna ammettere che l’idea di mettersi tra quella marmaglia nello spazio games è stata una pessima idea, nel senso non veniva per niente valorizzati i tuoi fumetti in uno spazio, lasciatemi passare il francesismo “cavolate”.
    Ti ho cercato sabato, ma non ti ho trovato e nemmeno domenica e ora so perchè.
    Ecco devo dire che rientro nel gruppo dei tuoi potenziali giovani lettori e mi è dispiaciuto non incontrarti e non poter prendere una copia del tuo libro (rimedierò ordinando online, ma non sarà la stessa cosa).
    Secondo me non devi scoraggiarti così, hai tante persone che ti seguono, non puoi pretendere che sedicenni in tempesta ormonale preferiscano un fumetto intelligente, ma divertente alla cavolata by sio (senza offesa per sio).
    E fidati i lettori di Tom’s sono il tuo pubblico, i lettori non sono quella marmaglia di giovincelli uniti dal motto escile, sono altri. E apprezzano il tuo lavoro e ti sostengono!

    1. Grazie Stefano. La mia è infatti un auto-critica. L’errore è stato mio. E’ anche vero che non avevo altre alternative e potevo solo “sfruttare” il generoso “invito” di tom’s. Quello mi poteva offrire. Sono un piccolo “autore” con un piccolo editore, non potevamo permetterci uno stand a Lucca. Non ce l’ho coi “lettori di tom’s”, sto solo cercando di chiarirmi le idee.

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